Chiuso il girone d’andata. Cosa prevede il ritorno…

Terminato il girone d’andata, ma con ancora tre recuperi da disputare (si inizia oggi con Bisceglie-Casertana), è il momento di fare un bilancio di queste prime diciannove giornate di campionato di Lega Pro, focalizzando l’attenzione sulle questioni di casa Foggia. E chissà che i numeri non ci consentano di azzardare qualche previsione.

Ternana regina d’inverno. Con 46 punti all’attivo a +8 dal Bari, sua immediata inseguitrice, la squadra di Mister Lucarelli sembra ormai destinata ad aggiudicarsi la promozione diretta in B. 46 sono anche i goal segnati mentre appena 12 quelli subiti, che fanno una differenza reti pari a 34 e una media di 2,6 goal a partita. E come se non bastasse, su 18 gare disputate la Ternana ne ha vinte 14 e pareggiate 4, senza aver mai subito una sconfitta.

Se questi sono i numeri impressionanti sin qui raggiunti è difficile vedere una vera antagonista all’orizzonte, anche perché lo stesso Bari, quando ha avuto la possibilità di ridurre il distacco dalla capolista, ha sempre dimostrato di non esserne all’altezza.  

La Ternana potrebbe essere l’unica vera nemica di sé stessa, la sola in grado di cambiare il proprio destino. D’altronde l’aver deciso di non tornare sul mercato di gennaio testimonia quanto la società e il Mister si sentano sicuri della rosa dei calciatori e della compattezza raggiunta, nel gruppo ancor prima che nel gioco.

Bari eterna seconda. Se l’anno scorso è stato il turno della Reggina (+10 rispetto ai Galletti alla fine del girone d’andata) anche quest’anno qualcuno ha fatto meglio di loro, nonostante l’impianto costruito e lo sforzo economico sostenuto dalla famiglia De Laurentis. Con 32 reti realizzate (bottino di tutto rispetto) e appena 14 subite (una delle migliori difese del campionato), sul ruolino di marcia del Bari pesano le due sconfitte rimediate contro il Foggia allo Zaccheria e proprio contro la Ternana in casa (1-3) in un momento in cui avrebbe dovuto dare un segnale importante e frenare la corsa della squadra umbra.

Lotta per la salvezza. Se da un lato la Ternana pare votata alla promozione, dall’altro la Cavese sembra destinata alla retrocessione in D. Uno score di appena 8 punti in 18 gare giocate la dice lunga sul cammino della squadra campana che, nonostante i rinforzi arrivati dal mercato di riparazione e l’entusiasmo portato dal neo allenatore Sasà Campilongo, non trova la quadra per uscire dalle sabbie mobili. Certo, il distacco dalla Paganese, squadra che la precede in classifica, non è abissale (appena 4 lunghezze) e non è detto che fino alla fine la Cavese non riesca quanto meno a giocarsi i playout insieme alle altre tre. Al momento si tratta di Bisceglie, Potenza e Monopoli, rispettivamente con 14, 16 e 17 punti, ma difficile pensare che gli uomini di Capuano e Scienza non faranno di tutto per risalire la china e mettersi in una zona più tranquilla, anche in considerazione del bel campionato disputato lo scorso anno.

Chi c’è nel limbo. A vivere nel mezzo, in una posizione relativamente tranquilla, ci sono le tre V del girone, Virtus Francavilla, Vibonese e Viterbese, in compagnia della Casertana. Tra queste chi sta soffrendo un po’ di più è la squadra calabrese che, pur avendo 21 punti in classifica e trovandosi a sole due lunghezze dai playoff, nelle ultime cinque gare ha collezionato 4 pareggi e 1 sconfitta, dilapidando quanto di buono fatto fino a quel momento. Potrebbe essere questa la compagine che più rischia di essere risucchiata nel raggruppamento playout.

Discorso a parte per la “falcidiata” Casertana. Causa Covid le restano ancora due gare da recuperare, entrambe fuori casa: Bisceglie prima (oggi pomeriggio dalle 15:00) e Juve Stabia il prossimo 27 gennaio. Ma a Caserta si respira un’aria positiva grazie alle due ultime vittorie e alle notizie che arrivano dal mercato. E non è detto che assieme alla Virtus Francavilla, squadra che del gruppetto ha raccolto più punti nelle ultime cinque gare (frutto di 3 vittorie e 2 pareggi), non sia quella più accreditata ad insediare la griglia playoff.

Tante squadre racchiuse in un fazzoletto a contendersi i playoff. A parte il Bari, che conserva un distacco ragguardevole (+7) sull’Avellino, tra la terza forza del girone e la Juve Stabia, che invece occupa la decima posizione in classifica, ci sono appena 8 punti che potrebbero verosimilmente ridursi a 7 dopo gli ultimi due recuperi del 27 gennaio, quando la Juve Stabia incontrerà la Casertana e il Catanzaro disputerà quel che resta della gara sospesa contro la Viterbese. In caso di vittoria o di pareggio degli Stabiesi a chiudere il gruppetto ci sarebbe comunque il Palermo con 24.

E proprio il Palermo è la squadra che forse ha più deluso in questo scorcio di campionato. Seppure costruito per la scalata alla B, stenta a decollare e alterna prestazioni convincenti ad altre in cui vengono fuori limiti strutturali, cali di tensione e talvolta sottovalutazioni dell’avversario.

Il trend peggiore appartiene però al Teramo, seconda/terza forza del girone fino ai primi di dicembre e capace di mandare tutto alle ortiche nelle ultime cinque gare in cui ha collezionato due sconfitte e tre pareggi, perdendo punti importanti, addirittura in casa, contro Bisceglie e Cavese.

Ed eccoci finalmente al Foggia che, con i suoi 28 punti, rappresenta finora la vera sorpresa del campionato. Certo, l’anno nuovo non è iniziato nel migliore dei modi: un punto in due partite è poca cosa rispetto agli ottimi risultati registrati prima della sosta natalizia. Ma se questo, insieme agli infortuni di Del Prete e Rocca, due delle pedine di maggiore esperienza della squadra, servisse alla Società per comprendere quanto sia importante tornare sul mercato a rinforzarsi, ben vengano anche performance non esaltanti.

Il quinto posto in classifica, ad oggi in condivisione con Catanzaro e Teramo, scaturisce da 8 vittorie, 4 pareggi e 6 sconfitte; 25 i goal segnati e 21 quelli subiti, con una media reti a partita pari a 1,4. Se si pensa che l’Avellino, che di punti ne ha 31, ha una media realizzativa di appena un decimo di punto superiore alla nostra, e che sempre rispetto a noi ha solo una vittoria in più e quindi una sconfitta in meno, ci rendiamo conto di quanto sia stato brillante il cammino della squadra pugliese fino a questo momento.

Costruita per salvarsi, nel tempo ha rivisto i suoi obiettivi, passati da una salvezza tranquilla (ora a +11 dalla zona calda della classifica) alla possibilità concreta di disputare i playoff (+6 per rimanere all’interno della griglia). E sì, perché quest’anno anche un sesto posto in classifica potrebbe voler dire tanto se – come in molti sostengono – ci sarà la riforma a sistema dei campionati, con la serie B a due gironi e la chance concreta di essere ripescati.

Prevedere quel che accadrà al termine del girone di ritorno non è facile. Gli equilibri acquisiti alla fine della prima tornata in genere saltano, soprattutto in fondo alla classifica se le squadre riescono a rafforzarsi sul mercato di riparazione con acquisti mirati.

La situazione del Foggia è ancora più imprevedibile e la crisi societaria di certo non aiuta. Meglio non farsi troppe illusioni per non rimanere delusi e, invece, meravigliarsi di essere nelle zone d’alta classifica a fine campionato, come sorprendentemente è avvenuto a questo primo giro di boa.