Matteo Gualtieri per dirigere Catania-Foggia. La passione di arbitrare nata in famiglia

La Lega Pro ha reso note le designazioni arbitrali per l’ultima giornata di andata del Girone C.

Sarà Matteo Gualtieri della sezione A.I.A. di Asti a dirigere Catania-Foggia in programma domenica 17 gennaio, ore 15.00, allo stadio Massimino.

L’arbitro sarà coadiuvato dagli assistenti Giacomo Pompei Poentini di Pesaro e Simone Teodori di Fermo. Quarto uomo il Signor Dario Madonia della sezione di Palermo.

Gara di cartello che, con la 19a giornata, va a chiudere per il Foggia il girone di andata della Serie C.

In questo campionato il fischietto astigiano ha diretto finora sei incontri, di cui uno nel girone A, due nel B e tre nel più difficile girone meridionale, esibendo il cartellino giallo ben 33 volte, di cui due per doppia ammonizione, con una media “invidiabile” di 5,5 gialli a partita.

Se da un lato il Foggia lo incontra per la prima volta, dall’altro il Catania lo ha già incrociato in due precedenti occasioni, sempre in C e mai in casa: nel campionato 2018-2019 contro la Cavese, gara terminata in parità con il punteggio di 2-2, e in quello 2019-2020 quando il Catania ha rimediato una sonora sconfitta per 3-0 contro il Catanzaro. Anche in quelle due partite fioccarono diverse ammonizioni.

A dirigere quindi il match di domenica al Massimino l’A.I.A. ha designato un arbitro di categoria, che è già al quarto anno tra i Professionisti e si appresta a fare il salto in cadetteria.

Figlio d’arte questo Matteo Gualtieri, visto che a muovere i primi passi nel settore è stato proprio suo padre Vincenzo, diventato Presidente della sezione AIA di Asti e di recente nominato nuovo responsabile del “modulo preparazione atletica” del Settore tecnico dell’Associazione arbitri.

A proseguire la tradizione di famiglia ci ha pensato dapprima il primogenito Francesco e quindi i due fratelli gemelli Claudio e Matteo, ora poco più che trentenni.

Di Matteo Gualtieri si dice che sia un “predestinato”, capace di dirigere gli incontri con professionalità, ma soprattutto dotato di grande personalità, fermezza, lucidità e tranquillità nel prendere le decisioni, convinto – come lui stesso una volta ha dichiarato – che “arbitrare al Sud è sicuramente più difficile ma anche più stimolante perché il calcio è molto sentito, c’è più pubblico e attenzione verso le scelte arbitrali”.

Il pubblico stavolta non ci sarà ma la gara – ne siamo certi – sarà tanto intensa da richiedere la sua massima attenzione…