Rosso Natale

Finalmente è Natale.

Mai come quest’anno lo abbiamo aspettato sperando che potesse coincidere con la fine della pandemia. Ne eravamo quasi certi questa estate, lo speravamo nei giorni delle festività dei morti, all’Immacolata auspicavamo quanto meno di poterlo trascorrere in compagnia di qualche caro, non tutto il parentato ma almeno i congiunti più stretti come abbiamo imparato a definirli adeguandoci al linguaggio dei DPCM.

Invece nulla da fare.

Il Covid-19 è ancora tra noi, i numeri dei bollettini giornalieri ci raccontano di migliaia di contagiati e di centinaia di morti. L’ultimo DPCM ha sancito in maniera inequivocabile che trascorreremo un Rosso Natale. Il rosso è il colore delle feste natalizie, rossa è la carta con cui confezioniamo i regali, le bacche dell’agrifoglio, il vestito di Babbo Natale, molte delle palline e delle luci che adornano l’albero e più prosaicamente un indumento di colore rosso deve essere indossato nella notte di San Silvestro, ma quest’anno il colore rosso è associato ai tanti divieti a cui dovremo sottostare.

Ci accingiamo a vivere un Natale in qualche misura unico (speriamo!), nel quale la ritualità consolidata di certe tradizioni che ha sempre scandito questi giorni sarà gioco forza scardinata dai limiti e divieti imposti dal Governo.

So perfettamente che per molti, moltissimi italiani questo sarà causa di dolorose rinunce. Genitori che non potranno abbracciare figli e nipoti, “riuscirò a vederli la prossima estate?” è la  amara considerazione che ho sentito fare a tanti anziani costretti a vivere questo Natale in solitudine. Ognuno di noi dovrà sicuramente fare delle rinunce, piccole o grandi, per adeguarsi ai comportamenti che la pandemia ci detta.

Permettetemi però di essere un pochino irriverente, un cicinin come direbbero gli amici piemontesi, di vedere il bicchiere mezzo pieno anziché desolatamente vuoto e se i DPCM ci dicono cosa non potremo fare vi elencherò le 5 cose che (finalmente) potremo fare quest’anno

  1. cucinare quella nuova ricetta che ogni anno hai proposto per il cenone di Natale e che viene inesorabilmente bocciata in maniera lapidaria da quelli che “il cenone si deve fare secondo la tradizione, nulla di più, nulla di meno”.
  2. gustare i tuoi dolci preferiti (cartellate, mandorle atterrate) che prima di Natale nessuno le vuole, “che le fai a fare, tanto si mangiano i panettoni e il pandoro”, poi appena le presenti in tavola vengono spazzolate in un batter d’occhio e tu ogni anno ne assaggi a malapena due.
  3. indossare la tuta da ginnastica per il cenone di Natale e di San Silvestro, larga e comoda, evitando i pantaloni che già alla seconda portata devi sbottonare e ti senti immediatamente in colpa per quello che hai mangiato e che mangerai.
  4. evitare il rischio di congestione che ogni anno affrontiamo quando a mezzanotte nel freddo della serata, con il capitone che ancora si dimena nello stomaco, dobbiamo recarci alla messa.
  5. non avremo da scartare il regalo di Zia Concetta, le solite pantofole che ci regala da una vita sempre identiche per modello e colore, perché non potrà farci visita.

Eppure anche le pantofole di zia Concetta, lo so, in fondo un po’ ci mancheranno, in questo Rosso Natale.

Un augurio sincero a tutti voi, cari amici, sperando che salute e serenità possano accompagnarci in questi giorni di festa

Buon Natale