Una squadra in bilico

Marchionni

Chiusa la parentesi Foggia-Avellino quel che preoccupa oggi non è tanto il ricordo dello scempio cui si è assistito ieri sera quanto le dichiarazioni di Marchionni rilasciate a caldo nel post partita. A chi gli chiede giustamente se è preoccupato per il terzo stop di fila risponde di essere più impensierito dalla prestazione della squadra che non è stata all’altezza delle aspettative, squadra incapace di mettere in pratica, se non nell’unica occasione da goal, quel che era stato preparato durante l’allenamento.

Si addossa tutte le responsabilità il Mister ma lancia delle frecciatine importanti quando dice che non si è giocato “da squadra”, che ci si è dimenticati di quel che si era deciso di fare nel pre-partita, ossia giocare palla a terra e non con lanci lunghi a scavalcare il centrocampo.

Non fa nomi ma è chiaro il riferimento a Fumagalli, che continua a rilanciare puntualmente il pallone in avanti ogni qualvolta gli capita a tiro dalle sue parti. E ieri sera, grazie ai meriti dell’Avellino e ai demeriti nostri, quel pallone è stato più volte nella nostra area di rigore che in quella avversaria.

No trame di gioco, no gioco sulla fascia, no tiri in porta, no contrasti vinti, no coralità di squadra, no compattezza. Continuiamo? A che servirebbe?

C’eravamo tanto…illusi dopo la gara interna con il Potenza. Si sperava di non dover assistere a tre sconfitte di fila ma di riuscire a racimolare almeno altri tre punti (quelli persi con il Bisceglie, per esempio).

Quel che preoccupa, come dice Marchionni, non è tanto il risultato quanto la prestazione in sé, che non dà alcuna fiducia per il prosieguo del campionato. E ad attenderci sono due gare difficilissime: Ternana fuori e Bari allo Zaccheria. Si accettano scommesse sul risultato…

Oggi Marchionni è in discussione, come è in discussione tutta la squadra. Del resto è lui il primo ad ammetterlo.

Qualcuno dice che ha già le ore contate, altri che dovrebbe dimettersi per onestà professionale. Ma verrebbe da chiedersi che colpe ha se non quelle di essersi messo in discussione, di aver voluto provare il brivido di primo allenatore di una squadra di serie C, e tra l’altro di una compagine che si chiama Foggia con il suo blasone e la sua lunga storia.

Diciamocelo pure che chiunque al suo posto, corteggiato da grandi affabulatori, non avrebbe resistito.

E che colpe dare a questi ragazzi se il loro livello è questo?

Si accettano scommesse a questo punto sul destino di Marchionni: farà come i suoi predecessori e getterà la spugna? Sarà messo, come Mancini lo scorso anno, nella condizione di mollare e di scappare via miseramente, oppure stringerà i denti e proverà ad imporsi cercando di portare la squadra dalla sua parte?

Che brutta fine hai fatto, povero Foggia mio!